DAY 8 – GOREME

Ci alziamo veramente presto, verso le 7:30, per riuscire a visitare l’Open Air Museum di Goreme con ottima luce e pochi turisti. Il posto è bellissimo e suggestivo e ci spariamo un’intensa ora e mezzo di foto, loculi e chiese scavate nella roccia.

Assaliti dai morsi della fame, dato che è il primo giorno che saltiamo la colazione, ritorniamo al campeggio, dove ci concediamo una Turkish breakfast e ne approfittiamo per discutere sul da farsi. Siamo alquanto indecisi se noleggiare un paio di mountain bike per visitare i dintorni di Goreme, ma il prezzo decisamente eccessivo, ci fa optare per scaldare il motore di Ariosto. Ormai amici con il “myfriend” della reception, uomo dai baffi eccezionali, trattiamo per un giro in mongolfiera, cercando di abbassare il prezzo proposto la sera prima. Mentre buona parte dei GoodFellas riordinava la piazzola, Massimo e Marco sono andati in cerca di una cartina gratuita per orientarsi fra le stradine per le valli. Il tour in mongolfiera, compreso di sciabolata di champagne in quota, offerto da un’agenzia lì nei pareggi attira la loro attenzione: una finta chiamata al “boss” Cristiano e la proposta di una collaborazione con l’agenzia del babbo di Massimo (che fa tuttaltro mestiere), riducono della metà l’offerta iniziale. A questo punto, non potevamo rimanere a terra!

Mentre saltiamo tutti sul mitico Ariosto, il vicino di tenda Berkay, ingegnere turco appassionato di viaggi in solitaria, approfitta giustamente del passaggio che gli concediamo. Si presenta subito in maniera eccentrica spruzzandosi un quintale di Axe sulla pancia. Inebriati dal profumo di deodorante, facciamo tappa alla Love Valley: qui il vento e il tipo di roccia danno vita a delle ambigue formazioni rocciose, che ai più romantici sembrano semplici funghi, ad altri ricordano la ben conosciuta e sempre divertente forma fallica.

Dopo 2 ore di camminata sotto il sole torniamo nei pressi del campeggio per mangiare del Gozleme fatto come si deve. La supposta breve pausa pranzo si trasforma in 2 ore di polleggio spiaggiati su tappeti davanti ad un tavolino stracolmo di cibo.


Chiedendo informazioni per raggiungere la Rose Valley, il nostro amico turco ci informa che il Tarantino delle telenovela turche, il mitico Sinan Getin è in cerca di comparse per il suo ultimo capolavoro che in questi giorni sta girando in Cappadocia. Massimo, rinominato da Berkay “The Captain”, inforca la prima svolta a destra nell’entusiasmo /diffidenza generale. Ed è proprio lì che, dietro la scuola materna di Cavusin troviamo il maestro in azione circondato dal suo entourage nel vivo delle riprese. L’atmosfera è surreale:dopo una breve presentazione, facciamo ormai parte del cast.

Allo scoccare dell’action del pluripremiato Çetin (che ha nel suo curriculum più telegatti di Carlo Vanzina), ci ritoriviamo a correre a zigzag davanti alla telecamera con assurdi vestiti tra le mani. E’ FATTA! Dopo mille prove finalmente la nostra performance arriva alla perfezione e l’estro creativo del maestro si placa. Soddisfatti del nostro primo ruolo cinematografico, le proviamo tutte per conquistare i numeri delle 2 attrici del film ottenendo solo l’amicizia su facebook di un simpatico Marcantonio della truppa. Cliccate sul link qui sotto per gustarvi il backstage delle riprese!

https://www.youtube.com/watch?v=WVFg36yUmaU

Sfoggiando la prepotenza di Ariosto, lasciamo il set alla volta della vicina Rose Valley. Data l’ora tarda, non seguiamo per intero il percorso e ci accontentiamo di scattare alcune foto panoramiche.

Torniamo in campeggio, bagno in palude (l’acqua della piscina ha il colore ed il sapore di un acquitrino), doccia e altra cena a base di tipiche pietanze della regione.

La notte è breve, la sveglia è impostata alle 3e45…la mongolfiera ci attende!